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“l’infinito viaggiare” e il debutto di Paola Rossi.

Può una docente di matematica appassionarsi improvvisamente, a quarant’anni, di fotografia? Può sviluppare un proprio percorso estetico e concettuale da autodidatta, diffonderlo attraverso la sola pagina personale di Facebook e senza nemmeno un sito? E incuriosire un pubblico eterogeneo, sia generalista che di esperti? Può il solo fatto di sentire le immagini, eludendo parzialmente tecnica e progettualità,  essere sufficiente per farsi notare? Nell’Italia che cerchiamo di descrivere, quella delle scommesse e delle sorprese, la risposta a tutti questi quesiti è positiva.

Paola Rossi risiede da pochi anni a Imola (BO), dopo aver vissuto in vari altri luoghi. L’ 8 luglio presenterà a Migliarino (FE) “l’infinito viaggiare”, la sua prima mostra che, come il percorso dell’autrice, è assai originale: la location è una casa privata che risale al 1500, periodo in cui era un magazzino di caccia degli Estensi, ora trasformata dalla proprietaria in residenza artistica temporanea .

La bella storia di Paola ha due momenti illuminanti. Il primo coincide con un periodo di intenso studio e ricerca per l’abilitazione professionale nel 2015, spesso davanti al computer e con il bisogno di trovare anche spazi mentali alternativi per rendere le giornate un po’ più vivaci. La scoperta casuale del sito della Magnum apre un orizzonte artistico sino ad allora non considerato e sblocca il bisogno, senza pretese e senza obiettivi, di scattare foto. Da lì in poi, lo studio della luce, la frequentazione costante e concentrata di mostre e festival, l’ acquisto di testi dedicati, il bisogno di confrontarsi con persone con lo stesso interesse, un viaggio di scoperta al Sud, che la travolge emotivamente e che si protrae per più tempo del previsto, innescano un meccanismo di curiosità e azione. Il tutto si traduce in scatti che raccontano un quotidiano che, a prima vista banale, può diventare straordinario per ognuno, denso di sentimenti e colmo di suggestioni impalpabili.

 

Il secondo momento, avviene durante un weekend al Grand Hotel di Castrocaro Terme. Casualmente Paola acquista un libro (“L’infinito viaggiare” di Claudio Magris), spinta più che altro dalla copertina di Luigi Ghirri, il fotografo che è probabilmente il suo punto di riferimento e la maggiore fonte di ispirazione, anche teorica. Folgorata dall’introduzione, che rilegge piu volte di seguito, intuisce immediatamente quale sarà la strada dei mesi successivi e il pomeriggio stesso fa il primo scatto della futura mostra.

 

L’autrice ci dice: “l’infinito viaggiare è una storia fatta di luoghi, di incontri, di passioni, di dettagli che diventano spazi infiniti dove la propria intimità si perde.

Non sempre è possibile scegliere una meta, una destinazione, come raggiungerla e perché. Semplicemente si parte, con la sola voglia di alimentare un nuovo sguardo verso tutto ciò che si incontra.

Un viaggio interiore è l’esplorazione di un territorio sconosciuto dove in ogni luogo e momento manteniamo una capacità di apertura al nuovo insieme ad un senso di stupore, dove ciò che conta è la voglia di meravigliarsi.

Si sviluppa così la capacità di vivere ogni attimo e non solo quelli eccezionali. Ci si apre volontariamente a digressioni, soste e deviazioni improvvise. Si vive persuasi, come davanti al mare.

In un viaggio vissuto in tal modo i luoghi diventano allo stesso tempo tappe, soste fugaci o radici che inducono a sentirsi a casa nel mondo. Il noto e il familiare vengono riscoperti e arricchiti come premessa dell’incontro, della seduzione e dell’avventura”.

 

Paola si racconta con spontaneità e freschezza: descrive la sua inquietudine e la forza centrifuga con cui nella vita ha vissuto molti interessi, anche girando a vuoto come quasi tutte le persone curiose; parla del nomadismo e del movimento come elementi caratterizzanti il suo percorso umano e relazionale; spiazza quando afferma che per lei è forse più importante leggere le biografie dei grandi maestri della fotografia che guardarne le opere; ci interessa quando racconta di come il suo background scientifico probabilmente la aiuti nella composizione geometrica istantanea di volumi e spazi, dal momento che tutti i suoi scatti non sono preparati.

E ci aiuta a sognare quando racconta come ha realizzato lo scatto più rappresentativo della sua mostra: durante un viaggio in macchina, anche se in ritardo, decide di fermarsi in un autogrill per un caffè. L’occhio sente un’atmosfera particolare e lei scatta in tutta fretta una sola foto con il suo cellulare. Non la guarda nemmeno, proprio come fa di solito con i suoi scatti, salvo riscoprirla con meraviglia solamente alcuni giorni dopo.

“l’infinito viaggiare”
fotografie di Paola Rossi

Inaugurazione sabato 8.7.17 ore 18/21 alla presenza dell’autrice

Corso Vittorio Emanuele III, 73
Fiscaglia , località Migliarino (FE).

Aperta fino al 30.7 – visita su prenotazione. L’autrice sarà presente anche il 9, 15/ 16, 22/ 23, 29/ 30 Luglio, dalle 14 alle 18.

La mostra, curata da Gianni Mazzesi per CRAC, fa parte del progetto di CRAC Centro in Romagna per la Ricerca Arte Contemporanea per “chiusod’inverno” che presenta mostre, residenze d’artista ed eventi culturali, durante il periodo primavera/estate 2017.
Ciò grazie alla disponibilità della proprietaria, aperta ad ospitare artisti, mostre, eventi musicali e degustazione di prodotti tipici di qualità, per visitatori e turisti slow.
Info e  prenotazioni visita:
rossimae@icloud.com   339 7377812.