“This is a zine about data visualization” è il perentorio titolo/manifesto sulla copertina del primo numero di Market Cafe Magazine, un progetto totalmente indipendente, immaginato, impaginato e autoprodotto da Tiziana Alocci e Piero Zagami, professionisti italiani residenti a Londra.
Lanciato a marzo 2017, con una cadenza quadrimestrale, MCM è uno strumento molto utile per chi voglia affrontare in modo non superficiale il tema dell’ information design, di cosa significhi oggi e delle sue prossime direzioni e frontiere. Certamente un prodotto di nicchia, ma con un appeal grafico (interessante l’uso calibrato del colore o meglio dei due colori per ogni uscita) e contenuti alti che lo rendono una lettura preziosa a prescindere dal fatto di essere degli appassionati del settore.
Incuriositi da tutto questo, abbiamo posto una serie di domande agli autori.
Quali sono le vostre storie professionali e come è nata l’idea del progetto?
Tiziana: In una sola parola, serendipità. Faccio, e mi faccio, molte domande a cui ho cercato di dare una risposta prima con l’arte e il design, poi con i numeri e infine con entrambi.
Piero: Tra il dire e il fare c’é di mezzo il mare, ma in questo caso no. Da maker/designer a reporter dell’universo dataviz il passo é stato breve: il mondo dei numeri visualizzati é un settore che conosciamo bene – ci lavoriamo da anni – e la nostra amicizia é nata proprio durante una di queste esperienze di lavoro.
Market Cafe Magazine è nata con la spontaneità di quattro chiacchiere al tavolo di un bar nella periferia est di Londra dopo una giornata di lavoro, cercando di rispondere ad una serie di domande che tutto avevano a che fare tranne che con il design. Oppure come direbbe Gino Paoli “Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo […] si parlava con profondità di anarchia e poi di libertà tra un bicchier di coca ed un caffè… ”. Noi eravamo in due e il mondo non lo abbiamo cambiato, ma chissà …