Molto da dire anche sulla formazione che la città offre:
“Il rinnovamento e la capacità di leggere la complessità del momento ci hanno personalmente guidati verso un grande rinnovamento della scuola di arti visive di Ied Torino. I corsi di Graphic design, illustrazione e fotografia fanno parte di un nuovo ambizioso programma didattico, unico nel suo genere in quanto a trasversalità dei contenuti, capace di catalizzare talenti della scena creativa italiana riuniti dall’idea che sia possibile costruire una scuola nuova, profondamente ancorata ai valori dell’oggi e capace di guardare al futuro con una sensibilità contemporanea. Leggere il mondo, proporre strumenti adeguati, formare le figure professionali adatte all’oggi e immaginare quelle di domani.
E quale sarà il ruolo di un progettista per i prossimi anni?
“Crediamo che la risposta consista nel superamento della divisione analogico vs digitale, nella rottura degli argini che tradizionalmente hanno compartimentato le discipline, nell’approccio al progetto capace di utilizzare la cultura come leva per lo sviluppo economico. Crediamo in una nuova figura professionale crossmediale, capace di progettare rendendo le superfici profonde di significato, che siano pagine di un libro o schermi touch. Crediamo in una nuova figura professionale transdisciplinare, capace di mischiare la tecnica di stampa a caratteri mobili con la programmazione e il codice. Crediamo in una nuova figura professionale, capace di farsi strada con successo in un mondo che è già cambiato. E che cambierà ancora.
Abbiamo già lasciato intendere con quanto detto prima che il designer del futuro sarà una sorta di pirata, capace di intervenire in modo creativo riassemblando gli insegnamenti disciplinari per adattarli alle esigenze della contemporaneità. Sarà un pirata poliglotta, in grado di sviluppare ogni progetto ragionando in base a un doppio registro: paper and screen, offline e online, analogico e digitale”