Chi segue la Galleria Gamondio ha potuto apprezzare negli anni l’esplosività dei colori di Ugo Nespolo, la giocosità di Gino Gavioli, l’arguzia di BORT, la raffinatezza di Paolo Piffarerio, la classe di Aldo Di Gennaro. Riccardo Guasco, nella sua dimensione fantasiosa e poliedrica, che ha fatto del colore e del sorriso le sue bandiere, si inserisce benissimo nella scia di chi lo ha preceduto.
La Galleria Gamondio, nata come collettiva nel 1966, ha cambiato più volte fisionomia fino ad ospitare dal 2009 mostre antologiche di illustratori di rilievo nazionale e internazionale. Lo spazio espositivo della chiesa di Santo Stefano, romanica e barocca, prevede quest’anno un allestimento in chiave più contemporanea.
Cristoforo Moretti, curatore della mostra, dice “Guasco, da vero funambolo evoca Balla, Depero, Crali, Mancioli. Omaggia Mondrian, Sironi, Malevich. Ma in tutte, tutte le sue opere l’ironia lieve, il rispetto, lo stupore dei personaggi o delle composizioni ci ricordano che stiamo guardando un artista con la testa tra le nuvole, sì, ma dalla personalità sicura e dall’equilibrio ben saldo, grato a quegli irraggiungibili maestri ma autorevole nel proporre la propria versione della bellezza che le due dimensioni possono creare. Sarà una gioia per gli occhi, una festa di stupori e di colori”.