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Soul Studio Store: un Ufo tra l’Appia e la Tuscolana.
Libri, magazine, cancelleria, accessori, abbigliamento. Lifestyle&Roma.

C’è molto bisogno di supportare i luoghi con potenzialità di aggregazione e di scambio di contenuti e informazioni, oltre che di semplici beni fisici. Come accade per le botteghe storiche o di tradizione, anche questi spazi che, in maniera più contemporanea definiamo forse impropriamente concept store, hanno un grande potenziale di arricchimento personale in termini di “finestra sul mondo creativo”.

La storia di Silvia Peron, cuore e mente del progetto Soul Studio Store, è un piccolo ma importante esempio di come si possa tentare di essere imprenditori e di farlo nonostante tutto. Silvia ha 32 anni, proviene da Jesolo (Ve) e un paio di anni fa, dopo una Laurea in Commercio Estero presso Cà Foscari conseguita come studentessa lavoratrice, un paio di Master di Specializzazione in Comunicazione e Fashion Management (UniSM/IUAV e Sapienza) e vari anni presso aziende legate al mondo dello Street/Sport Style e Design, decide di aprire un proprio spazio espositivo e sceglie la città di Roma. E’ storia di oggi, quasi inutile dirlo: una scommessa doppia, su un paese fermo e su una città in declino.

 

SSS apre nell’aprile del 2017 e offre una selezione molto mirata di oggetti di design, accessori, abbigliamento, cancelleria, libri e magazine specializzati nell’area lifestyle, moda e arti visive.

Ci racconta dello stupore generale e degli occhi sgranati attorno a lei, ma anche di un percorso reso possibile dalle agevolazioni e dai Fondi europei per lo sviluppo; ci parla dell’iniziale sogno di aprire in centro, immediatamente vanificato dai costi di locazione, ma anche della disponibilità di molti brand a credere a priori in lei e nella sua idea. Del forte desiderio di poter ospitare prodotti italiani ma anche delle difficoltà di aprire con questi un dialogo di natura commerciale, vuoi per il difficile momento economico ma anche per una sorta di diffusa incapacità gestionale mista a diffidenza verso il nuovo.

“Ho scelto Roma con la pancia, non conoscendola nemmeno troppo bene. Sarebbe stato quasi ovvio aprire a Milano, ma è una città che per me è troppo soggetta all’hype e a una sorta di conformismo creativo che prevede uniformità di stile, molta apparenza, frequentazione dovuta di alcuni posti, quasi un’ortodossia e un codice diffuso. Roma è certamente una città più complessa e bloccata da una mancanza di concretezza organizzativa e di passaggi alla commercializzazione, ma è tremendamente ricca di idee, emozioni e persone appassionate. E anche bisognosa di spazi aggregativi dover poter discorrere di design, editoria, grafica e moda. Qui, in 40 mq, offriamo prodotti, idee e supporti culturali. Una piccola oasi in cui conoscersi e riconoscersi. Per trovare finalmente offline ciò che si è visto solo online su Instagram. A volte gli studenti universitari arrivano già muniti di liste e screenshot. E vedere la gente che annusa il profumo della carta patinata delle riviste è una grande soddisfazione”.

La metafora dell’oasi è in effetti calzante, perché lo store è qualcosa di completamente avulso dal tessuto commerciale e sociale che lo circonda. In una piccola via tra il traffico delle vie Appia e Tuscolana, con un impatto minimalista e vetrine tutt’altro che strillate; una palette colori delicata e una identità visiva sobria e controllata. Un richiamo costante al Nord Europa e una  ricerca che dell’indipendenza e originalità dei propri fornitori hanno il loro fattore comune. Oltre che rispondenti a criteri di sostenibilità e di gusto estetico, conformi a Silvia.

“Almeno un paio di volte al giorno entrano persone chiedendomi cosa si vende nel negozio e che cosa rappresenta uno spazio del genere. Se da un lato questa cosa all’inizio mi preoccupava molto, dando per scontato il primo passaggio comunicativo, ovvero il fatto che chiunque capisse il senso del progetto e che non lo si trovasse così inconsueto, dall’altro questo ha portato delle sorprese incredibili: acquisti ripetuti da un cliente di 75 anni, persone del quartiere apparentemente fuori target entrate per pura curiosità e uscite entusiaste”.

La lista dei brand presenti prevede Papier Tigre (F), You Must Create (UK), Wood Wood (DK), Baserange (F, P), Els & Nel (NL), Zand-Erover (NL). Tra gli italiani, Wood’d.

“Quali sono i miei modelli di riferimento? Culturalmente mi trovo vicina ad alcuni spazi europei, tra cui Voo e Do You Read me? di Berlino, Papercut a Stoccolma, Magculture e Goodhood di Londra, Restored di Amsterdam, Storm di Copenhagen”. Alla domanda fatidica su cosa la spinga a rischiare ogni giorno per questa avventura, Silvia, con il suo particolare mix di garbo e tenacia, sorridendo dice “E’ ovvio rispondere con la parola passione. In realtà però la passione è nulla senza la capacità di un adeguato sacrificio. Ci vuole un passaggio in più e io amo farlo”.

 

Soul Studio Store si trova a Roma, in Via Muzio Scevola 64/b. A partire dall’autunno 2017, lo spazio ospiterà periodicamente anche eventi per la presentazione di prodotti editoriali e progetti artistici. Il primo appuntamento è “Ladies, Wine & Design – Rome”,  il format internazionale ideato da Jessica Walsh, dedicato alla presenza femminile nel mondo creativo (29 settembre, dalle ore 19:30 alle 23:00).