C’è molto bisogno di supportare i luoghi con potenzialità di aggregazione e di scambio di contenuti e informazioni, oltre che di semplici beni fisici. Come accade per le botteghe storiche o di tradizione, anche questi spazi che, in maniera più contemporanea definiamo forse impropriamente concept store, hanno un grande potenziale di arricchimento personale in termini di “finestra sul mondo creativo”.
La storia di Silvia Peron, cuore e mente del progetto Soul Studio Store, è un piccolo ma importante esempio di come si possa tentare di essere imprenditori e di farlo nonostante tutto. Silvia ha 32 anni, proviene da Jesolo (Ve) e un paio di anni fa, dopo una Laurea in Commercio Estero presso Cà Foscari conseguita come studentessa lavoratrice, un paio di Master di Specializzazione in Comunicazione e Fashion Management (UniSM/IUAV e Sapienza) e vari anni presso aziende legate al mondo dello Street/Sport Style e Design, decide di aprire un proprio spazio espositivo e sceglie la città di Roma. E’ storia di oggi, quasi inutile dirlo: una scommessa doppia, su un paese fermo e su una città in declino.