“Mi trovavo al mercato ittico di Milano, un gigantesco ingrosso dove tutte le notti il pescato viene venduto al miglior offerente.
Erano le quattro del mattino ed ero lì per disegnare, con lo sketchbook al seguito, e magari per comprare due vongole per fare gli spaghetti.
Un po’ alla volta mi sono reso conto che i banchetti, i pesci, la gente e le macchine, tutto quello che c’era nel capannone ogni dieci metri si reiterava, perfettamente identico salvo alcune piccole differenze: dei tonni invece che dei pesci spada, dei bancali di plastica invece che di legno, e così via.
E’ allora che ho pensato che mi trovavo di fronte al soggetto perfetto per un pattern, anzi per il pattern di Italianism”.