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Giulia Zoavo
Edera

“Quando ci siamo sentiti per la prima volta via Skype e abbiamo parlato dell’illustrazione da realizzare, il pensiero è andato immediatamente ai classici pattern floreali, che mi hanno sempre affascinata, e alla mia vecchia casa di ringhiera a Milano, che aveva l’edera sui muri e le finestre che si animavano in primavera”. Così, con qualche frammento di nostalgia, Giulia Zoavo introduce il suo artwork per Italianism. “Edera è anche il titolo, visto che è il filo conduttore del racconto e la parte del pattern che si ripete sempre, senza variazioni”.

“Sono un’illustratrice fra la via Emilia e il West: nata e cresciuta tra Reggio Emilia e Piacenza, ho vissuto per nove anni a Milano e infine mi sono trasferita a New York, dove attualmente vivo e lavoro.

Da quando ne ho memoria, mi piace raccontare storie e far sorridere le persone. Le mie illustrazioni sono minimali, geometriche e talvolta naive, ma nascondono una cura per il dettaglio a tratti maniacale, e quasi sempre più livelli di lettura. Gli anni passati lavorando come grafica mi hanno insegnato a trovare i concetti e a sintetizzarli visivamente, il mio vissuto personale ci ha messo il resto: mi sento molto influenzata da tutto ciò che ho visto e letto nell’infanzia, dai disegni di Sempé ai libri di Rodari, passando per i mattoncini Lego e tutta quella cultura pop che ha segnato la mia generazione, cresciuta negli anni ’90”.

 

Giulia ha lavorato soprattutto per la pubblicità, collaborando con agenzie come Sagmeister & Walsh, BBDO e TBWA, e illustrando per clienti italiani e americani, tra cui Adobe, Rizzoli, The New York Times e Advertising Week.

Nei momenti in cui non disegna ha anche il ruolo di art director di Cosebelle Mag, un web magazine curato da una redazione tutta al femminile, che si occupa di lifestyle a 360 gradi, con un’attenzione particolare al mondo delle donne, all’attualità e ai diritti civili.

“Nel tempo libero mi piace leggere, viaggiare e, da vera emiliana, perdermi in tutto ciò che ha a che fare con il cibo: adoro cucinare per gli amici, scoprire piatti etnici e nuovi ristoranti, e ho una passione sfrenata per i documentari e i film a tema enogastronomico”.